L’essere umano è un sistema
complesso poiché a partire dai più semplici processi della chimica e della
biologia di base, emerge la coscienza, o il pensiero consapevole di chi siamo e
che ruolo abbiamo nel mondo. La dinamica implicita nell’evoluzione del pensiero
si sviluppa quindi dalle costanti relazioni e connessioni neurali che danno
voce alla complessità intrinseca di ogni individuo e che compongono la materia
base da cui scaturiscono le proprietà della mente. Ogni individuo è inoltre
inserito in una fitta rete di relazioni sociali che ne compongono l’ambiente
esterno, dalla nascita alla morte, e che rappresentano il contesto culturale entro
cui si svilupperanno l’individualità soggettiva, le competenze personali, e che gli permetteranno di
vivere un vita socialmente integrata ed emotivamente soddisfacente.
La sessualità è un aspetto
fondamentale del comportamento dell'essere umano e comprende quegli atti
finalizzati alla riproduzione, alla ricerca del piacere ma anche sociali, che
si sono sviluppati in relazione alle proprietà tipiche dell'apparato
riproduttivo. Infatti, l'ambito sessuale influenza in maniera considerevole oltre
che l'evoluzione socio-culturale a livello globale, anche la crescita individuale
della persona coinvolgendo pienamente la sua vita relazionale.
Per analizzare
correttamente la sessualità umana occorre innanzitutto distinguere tra sesso
biologico e identità sessuale, intesa come la percezione soggettiva di
appartenere al genere maschile o femminile a prescindere dalla componente
prettamente biologica.
Dall’infanzia
all’adolescenza fino all’età adulta la superficie corporea rimane il primo
organo sensoriale attraverso cui conosciamo l’ambiente esterno e costruiamo le
rappresentazioni cognitive su noi stessi e sul mondo. Un sano rapporto con il
proprio corpo è quindi il primo induttore di una percezione sensoriale e sessuale
che fin dalla tenera età predisporrà l’individuo ad un vissuto pieno e
consapevole rispetto alla sua identità ed alle sue esperienze sessuali nel
corso della vita futura, garantendone pertanto un vissuto soddisfacente .
Su questa base biologica si
instaura presto una sovrastruttura culturale Il concetto di sessualità si
compone infatti di un duplice aspetto: natura e cultura. È, infatti, dal
substrato biologico che si è andata definendo nella storia dell’umanità la
concezione di ruolo appropriato ad un determinato e specifico corpo, e di
sicuro la diversità dell’anatomia e della fisiologia degli apparati sessuali
maschili e femminili ha posto le basi per una differenziazione anche a livello
socio-culturale. Simbolicamente parlando rispetto all’anatomia dei genitali
maschili e femminili si può notare come l’uomo sia “proiettato” verso l’esterno
mentre la donna “accoglie” al suo interno. Questo ha generato nella psiche
archetipica collettiva dell’umanità già le prime differenze comportamentali e
di ruolo: l’uomo si fa cacciatore ed esploratore del suo ambiente e la donna si
fa veste, al contrario, di colei che mantiene l’ambiente intimo, la famiglia e
la casa, nell’ordine ed equilibrio di accoglienza e sensibilità rispetto ai
bisogni dei suoi componenti.
Si nota quindi la profonda
interazione che avviene tra eventi naturali e culturali nel determinare il
sesso e il ruolo ad esso corrispondente: l’evoluzione culturale dell’uomo ha da
sempre influenzato i modelli di rappresentazione collettivi rispetto agli stili
comportamentali più adeguati ad un relativo “sesso”. Il credo normativo
culturale di una determinata epoca storica in uno specifico luogo geografico ha
da sempre inciso nello sviluppo di regole, norme e credenze rispetto al maschile e femminile e alla giusta interazione tra essi, considerando come
deviante qualunque scostamento da tali condizioni implicitamente sostenute da
quello specifico modello culturale in questione.
Nella storia della società
occidentale si è assistito per secoli a un lentissimo e progressivo cambiamento
che solo a partire dagli anni ‘70 ha subito una radicale quanto brusca
inversione di modelli, valori e costumi condivisi dalla maggioranza della
popolazione rispetto alla sessualità ed a ciò che essa concerne, come appunto i
ruoli dell’uomo e della donna. A partire dagli esordi naturali della storia
dell’uomo in cui le società primitive vivevano il sesso al pari di qualunque
altro istinto fisiologico, si è andati verso una lenta inibizione dei temi
legati alla sessualità, inizialmente determinata dalla comprensione, niente
affatto ovvia, del rapporto tra sesso e gravidanza. Questo evento ha
probabilmente determinato il cambiamento dei rapporti tra maschi e femmine,
poiché le femmine portando in grembo qualcosa che dipendeva ed era di proprietà
del maschio, ne divenivano anche loro proprietà. Salvo rare eccezioni tutta la
storia è caratterizzata da un rapporto non pari tra i due sessi. A questo si
aggiunse, con lo sviluppo delle culture ad impostazione religiosa
cristiano-cattolica, la demonificazione del sesso, per secoli associato al
peccato. Ciò ha generato tabù e sensi di colpa verso ciò che di più naturale vi
sia tra i comportamenti dell’essere umano. Invece negli anni ’70 si assiste ad
una rivoluzione culturale: l’emancipazione femminile, dovuta in gran parte
all’introduzione degli anti-concezionali che per la prima volta nella storia
umana permettevano di separare il sesso dalla riproduzione. Su questo scenario, che prometteva di
riportare il sesso ad una dimensione più naturale, si è insinuata ed aggiunta
in maniera sempre più evidente la televisione e l’influenza dei mass media i
quali, con una rapida evoluzione rispetto alla precedente epoca storica, e
soprattutto negli ultimi anni, hanno portato ad una sconcertante quanto degenerata
visione della sessualità quale merce di scambio, oggetto di strumentalizzazione
del potere mediatico, nonché alla deprivazione del significato più profondo che
in essa risiede, quale appunto parte dell’identità personale e dello sviluppo
relazionale significativo con noi stessi e con un altro diverso da noi.
Osservando quindi come si
sia evoluta la percezione della sessualità in relazione alla storia dell’uomo
si arriva ad un quadro odierno di grande confusione, incertezza, perdita di
valori e di significato. In particolare per le nuove generazioni, che comunque
provengono da un retaggio culturale come abbiamo visto permeato
dall’ambivalenza riguardo ai temi della sessualità, e si ritrovano in un
contesto sociale ancora più ambiguo e dissociato, dove il sesso viene visto al
pari di qualunque altro prodotto commerciale e dove la soggettività personale
viene ad essere intaccata da modelli estetici, sociali e culturali privi di
realtà ma esclusivamente volti a promuovere un omologazione di massa senza di
identità.
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