La
masturbazione è una pratica autoerotica consistente nella sollecitazione
volontaria degli organi genitali, o di altre parti del corpo, allo scopo di
ottenere piacere. È interessante osservare come l’etimologia dei termini “autoerotismo”
e “Masturbazione” possano essere ricondotti alla dicotomia concettuale che si è
creata a livello storico tra un’accezione positiva/negativa. Infatti: l’autoerotismo
concerne l’amore per se stessi, il desiderio e la passione vissuti
solitariamente (dal greco Autos = solitario Eros = amore appassionato/desiderio
sessuale) mentre la masturbazione riconduce a qualcosa di sporco, disonorevole (dal
latino Manu = mano Stuprare = disonorare/violare). Quindi nell’antichità la
masturbazione era una pratica normale: i Greci la ritenevano un atto naturale;
per gli antichi Egizi il dio Atum masturbandosi diede vita ai primi essere
viventi con il suo sperma; mentre Galeno consigliava agli uomini di masturbarsi
per regolare i fluidi corporei e alle donne curare i disturbi nervosi. È solo a
partire dall’interpretazione cattolica di un passo della Bibbia che si parla di
masturbazione in termini negativi : Onan, figlio di Giuda sposò la vedova di
suo fratello. Secondo la legge di allora i figli che sarebbero venuti da questa
unione non sarebbero stati considerati suoi, ma del fratello defunto. Egli si
rifiutò di procreare, applicando un metodo anticoncezionale ai suoi rapporti,
il coito interrotto: disperdeva per terra il proprio seme. Per questo fu
punito da Dio con la morte. Nel 1758 Samuel Auguste Tissot con il suo libro “Onanisme”
(L’onanismo ovvero dissertazioni sopra le malattie cagionate dalle polluzioni
volontarie) fu alla base di molte superstizioni pseudoscientifiche riprese da
numerosi medici e scienziati per i due secoli successivi, che hanno collegato
la masturbazione ad ogni sorta di malattia: febbri, cecità, pustole, epilessia
ed anche la morte. Il senso di colpa e peccato associati alle pratiche
masturbatorie perdurano sino in tempi recenti: è solo all’inizio del ‘900 con
la nascita della Sessuologia segnata dal Rapporto Kinsey e dalle ricerche di
Master e Jhonson che quest’atteggiamento negativo viene abbandonato riportando
la masturbazione alla sua accezione originale di autoerotismo e quindi di amore
solitario e impulso sessuale appagato tramite la stimolazione del proprio
corpo.
Pratiche Masturbatorie
È necessario sottolineare che essendo la
masturbazione un aspetto fondante della sessualità va considerata nella sua
dimensione più individuale e pertanto per ognuno può essere praticata in
modalità differenti a seconda delle proprie personali esigenze.
Tra le pratiche più diffuse troviamo:
- Manipolazione del proprio seno, dell’ano
e/o di altre parti del corpo.
- In alcuni casi viene praticata anche la
penetrazione anale con le proprie dita o altri oggetti.
- Masturbazione mediante pressione delle
cosce senza l’uso delle mani.
- Masturbazione mediante strofinamento dei
genitali contro mobili e oggetti vari.
- Masturbazione mediante strumenti di piacere o sex toys (più diffuso tra le donne che tra gli uomini).
- Masturbazione reciproca tra partners etero
o omosessuali, quale preludio, postludio o sostituto del coito.
Stereotipi Odierni
La tematica dell’autoerotismo è ancora fonte di
imbarazzo e vi è difficoltà ad affrontarla in quanto vissuta come un tabù con
conseguente senso di colpa, viene inoltre associata a tutta una serie di stereotipi
che contribuiscono ad un alone di ambiguità e diniego che persistono nella
cultura e società odierna. Tra i più frequenti:
“E’ normale che l’uomo si masturbi, la donna
no”
“Se si è soddisfatti in una relazione
sessuale stabile la masturbazione non è necessaria”
“Solo gli adolescenti si masturbano”
“La masturbazione è legata alla pornografia”
“Se una persona adulta si masturba è un
regredito/pervertito”.
Occorre riconoscere quanto questi
stereotipi siano errati e pertanto portatori di malessere nel momento in cui
vengano introiettati nella coscienza collettiva e nel senso comune. È fondamentale
una corretta educazione ed informazione sessuale, priva di censura e malizia che riporti questo aspetto della sessualità alla sua naturale essenza di bisogno fisiologico e psicologico dell’individuo.
Aspetti Psicosessuologici
L’autostimolazione
sensoriale vista in un processo evolutivo rappresenta il primo strumento di
contatto con il proprio corpo e ne definisce qundi la rappresentazione
cognitiva: è il primo mezzo di conoscenza che abbiamo su noi stessi e sul
mondo. il bambino infatti esplorando se stesso definisce l'immagine del corpo e in definitiva ne deduce la sua rappresentazione nello spazio esterno. L’associazione dell’autostimolazione genitale al piacere sessuale è
successiva, si può parlare allora di masturbazione o autoerotismo che consente
la conoscenza delle proprie zone erogene, delle proprie personali esigenze e
del proprio corpo come strumento di piacere, elementi fondamentali di
conoscenza di Sé, che solo una volta acquisiti potranno poi essere condivisi in
una relazione di coppia. Quindi è
solo vivendo un buon rapporto con il proprio corpo e con propria sessualità che
si riuscirà a viverla serenamente ed in modo soddisfacente anche con un altro
individuo!
Bibliografia
Master V.H.,
Johnson V.E. “L’atto sessuale nell’uomo e nella donna.” Feltrinelli Editore,
Milano, 1966.
D. Déttore “Psicologia
e psicopatologia del comportamento sessuale.” McGraw-Hill Companies, Milano,
2001.
Barbara Florenzano
“l’autoerotismo maschile e femminle” 2003
J. Stengers
- A. Van Neck, Storia della masturbazione, introduzione di Francesca
Mazzucato, Odoya, Bologna 2009
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