Elena Cossu

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Roma, Roma, Italy
Psicologa iscritta all'Ordine degli Psicologi del Lazio con N° 19999. Psicoterapeuta Gestalt Analitica presso Il Centro Studi Psicosomatica, (CSP,IGA) Ha conseguito la Laurea Magistrale in Neuroscienze Cognitive e Riabilitazione Psicologica presso l'Università degli studi di Roma La Sapienza. Ha svolto un Master biennale in Sessuologia Clinica e Criminologica presso l'Associazione Italiana di Sessuologia Clinica.

domenica 13 ottobre 2013

Autoerotismo e/o Masturbazione

La masturbazione è una pratica autoerotica consistente nella sollecitazione volontaria degli organi genitali, o di altre parti del corpo, allo scopo di ottenere piacere. È interessante osservare come l’etimologia dei termini “autoerotismo” e “Masturbazione” possano essere ricondotti alla dicotomia concettuale che si è creata a livello storico tra un’accezione positiva/negativa. Infatti: l’autoerotismo concerne l’amore per se stessi, il desiderio e la passione vissuti solitariamente (dal greco Autos = solitario Eros = amore appassionato/desiderio sessuale) mentre la masturbazione riconduce a qualcosa di sporco, disonorevole (dal latino Manu = mano Stuprare = disonorare/violare). Quindi nell’antichità la masturbazione era una pratica normale: i Greci la ritenevano un atto naturale; per gli antichi Egizi il dio Atum masturbandosi diede vita ai primi essere viventi con il suo sperma; mentre Galeno consigliava agli uomini di masturbarsi per regolare i fluidi corporei e alle donne curare i disturbi nervosi. È solo a partire dall’interpretazione cattolica di un passo della Bibbia che si parla di masturbazione in termini negativi : Onan, figlio di Giuda sposò la vedova di suo fratello. Secondo la legge di allora i figli che sarebbero venuti da questa unione non sarebbero stati considerati suoi, ma del fratello defunto. Egli si rifiutò di procreare, applicando un metodo anticoncezionale ai suoi rapporti, il coito interrotto: disperdeva per terra il proprio seme. Per questo fu punito da Dio con la morte. Nel 1758 Samuel Auguste Tissot con il suo libro “Onanisme” (L’onanismo ovvero dissertazioni sopra le malattie cagionate dalle polluzioni volontarie) fu alla base di molte superstizioni pseudoscientifiche riprese da numerosi medici e scienziati per i due secoli successivi, che hanno collegato la masturbazione ad ogni sorta di malattia: febbri, cecità, pustole, epilessia ed anche la morte. Il senso di colpa e peccato associati alle pratiche masturbatorie perdurano sino in tempi recenti: è solo all’inizio del ‘900 con la nascita della Sessuologia segnata dal Rapporto Kinsey e dalle ricerche di Master e Jhonson che quest’atteggiamento negativo viene abbandonato riportando la masturbazione alla sua accezione originale di autoerotismo e quindi di amore solitario e impulso sessuale appagato tramite la stimolazione del proprio corpo.

Pratiche Masturbatorie
È necessario sottolineare che essendo la masturbazione un aspetto fondante della sessualità va considerata nella sua dimensione più individuale e pertanto per ognuno può essere praticata in modalità differenti a seconda delle proprie personali esigenze. 
Tra le pratiche più diffuse troviamo:
- Manipolazione del proprio seno, dell’ano e/o di altre parti del corpo.
- In alcuni casi viene praticata anche la penetrazione anale con le proprie dita o altri oggetti.
- Masturbazione mediante pressione delle cosce senza l’uso delle mani.
- Masturbazione mediante strofinamento dei genitali contro mobili e oggetti vari.
- Masturbazione mediante strumenti di piacere o sex toys (più diffuso tra le donne che tra gli uomini).
- Masturbazione reciproca tra partners etero o omosessuali, quale preludio, postludio o sostituto del coito.

Stereotipi Odierni
La tematica dell’autoerotismo è ancora fonte di imbarazzo e vi è difficoltà ad affrontarla in quanto vissuta come un tabù con conseguente senso di colpa, viene inoltre associata a tutta una serie di stereotipi che contribuiscono ad un alone di ambiguità e diniego che persistono nella cultura e società odierna. Tra i più frequenti:
“E’ normale che l’uomo si masturbi, la donna no”
“Se si è soddisfatti in una relazione sessuale stabile la masturbazione non è necessaria”
“Solo gli adolescenti si masturbano”
“La masturbazione è legata alla pornografia”
“Se una persona adulta si masturba è un regredito/pervertito”.

Occorre riconoscere quanto questi stereotipi siano errati e pertanto portatori di malessere nel momento in cui vengano introiettati nella coscienza collettiva e nel senso comune. È fondamentale una corretta educazione ed informazione sessuale, priva di censura e malizia che riporti questo aspetto della sessualità alla sua naturale essenza di bisogno fisiologico e psicologico dell’individuo.

Aspetti Psicosessuologici
L’autostimolazione sensoriale vista in un processo evolutivo rappresenta il primo strumento di contatto con il proprio corpo e ne definisce qundi la rappresentazione cognitiva: è il primo mezzo di conoscenza che abbiamo su noi stessi e sul mondo. il bambino infatti esplorando se stesso definisce l'immagine del corpo e in definitiva ne deduce la sua rappresentazione nello spazio esterno. L’associazione dell’autostimolazione genitale al piacere sessuale è successiva, si può parlare allora di masturbazione o autoerotismo che consente la conoscenza delle proprie zone erogene, delle proprie personali esigenze e del proprio corpo come strumento di piacere, elementi fondamentali di conoscenza di Sé, che solo una volta acquisiti potranno poi essere condivisi in una relazione di coppia. Quindi è solo vivendo un buon rapporto con il proprio corpo e con propria sessualità che si riuscirà a viverla serenamente ed in modo soddisfacente anche con un altro individuo!

Bibliografia
Master V.H., Johnson V.E. “L’atto sessuale nell’uomo e nella donna.” Feltrinelli Editore, Milano, 1966.
D. Déttore “Psicologia e psicopatologia del comportamento sessuale.” McGraw-Hill Companies, Milano, 2001.
Barbara Florenzano “l’autoerotismo maschile e femminle” 2003
J. Stengers - A. Van Neck, Storia della masturbazione, introduzione di Francesca Mazzucato, Odoya, Bologna 2009 

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